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giovedì 6 gennaio 2022

English IPA: profumo di storia, ricordi di gioventù

Le English IPA sono delle birre ricche di storia; la loro origine affonda nella ormai smentita leggenda del trasporto nelle Indie delle birre inglesi a cui venivano aggiunte grandi quantitativi di luppoli per non marcire durante il lungo viaggio. Questo stile ha poi un posto particolare nei miei ricordi quando, ancora agli inizi della mia avventura da homebrewer, ho cominciato lo studio per stilare la ricetta di una mia nuova birra. Ricordo quando quasi dieci anni fa piantai le prime piantine di luppolo a casa mia; erano delle piante di Fuggle e decisi di preparare una English IPA in cui poter utilizzare il raccolto dele piantine in un copioso dry hopping. Col passare del tempo però, le piantine non hanno dato il loro sperato frutto e questa birra è rimasta "fuori produzione" per 8 anni. In un panorama come quello odierno in cui le IPA americane agrumatissime e resinose con le loro note tropicali intense ne fanno da padrone, ho deciso quindi di ritornare a brassare una birra che possa far affiorare i ricordi dei tempi che furono già solo al primo sorso.

Nella mia ricetta ho voluto esaltare i luppoli che hanno reso grande l'Inghilterra e, come scritto prima, ho voluto fare un intenso dry hopping con il Fuggle, una varietà nobile usata principalmente in aroma con le sue caratteristiche note erbacee e floreali. La licenza che mi sono concesso è invece nella scelta dei malti in cui ho volutamente sostituito il Crystal (onnipresente nelle IPA inglesi) dopo aver capito, in diverse cotte, che il suo gusto altamente caratterizzante non mi piaceva per nulla; al suo posto ho preferito un malto caramellato meno invadente e che ben si abbina alla delicatezza degli aromi.

Alla vista appare ambrata con sfumature ramate, sormontata da un bel cappello di schiuma color avana; al naso è il Fuggle che predomina ma senza essere aggressivo: il "formaggioso" tipico quasi non si nota, ben amalgamato con il floreale e l'erbaceo; nel retrolfatto poi si presenta una lieve sfumatura tostata. All'assaggio la prima cosa che sentiamo è l'amaro deciso ma delicato che lascia spazio alla crosta di pane e alle note dei luppoli inglesi. Il quantitativo alcolico è ben nascosto da una bevuta facile, leggera e mai stucchevole.

Per quanto riguarda l'etichetta ho voluto giocare con le note punk che hanno caratterizzato la cultura inglese degli anni '70-'80 sfruttando l'effetto murales. Il nome di questa birra è Jack-o, un mix che richiama la Union Jack, la bandiera britannica che ho usato come sfondo, e la lucertola che da noi è sempre presente in ogni sera d'estate mentre in giardino sorseggiamo una buona birra, il geco, che in molte culture è segno di buon auspicio. GOD SAVE THE BEER!!