Nella mia ricetta ho voluto esaltare i luppoli che hanno reso grande l'Inghilterra e, come scritto prima, ho voluto fare un intenso dry hopping con il Fuggle, una varietà nobile usata principalmente in aroma con le sue caratteristiche note erbacee e floreali.
La licenza che mi sono concesso è invece nella scelta dei malti in cui ho volutamente sostituito il Crystal (onnipresente nelle IPA inglesi) dopo aver capito, in diverse cotte, che il suo gusto altamente caratterizzante non mi piaceva per nulla; al suo posto ho preferito un malto caramellato meno invadente e che ben si abbina alla delicatezza degli aromi.
Alla vista appare ambrata con sfumature ramate, sormontata da un bel cappello di schiuma color avana; al naso è il Fuggle che predomina ma senza essere aggressivo: il "formaggioso" tipico quasi non si nota, ben amalgamato con il floreale e l'erbaceo; nel retrolfatto poi si presenta una lieve sfumatura tostata. All'assaggio la prima cosa che sentiamo è l'amaro deciso ma delicato che lascia spazio alla crosta di pane e alle note dei luppoli inglesi. Il quantitativo alcolico è ben nascosto da una bevuta facile, leggera e mai stucchevole.
Per quanto riguarda l'etichetta ho voluto giocare con le note punk che hanno caratterizzato la cultura inglese degli anni '70-'80 sfruttando l'effetto murales. Il nome di questa birra è Jack-o, un mix che richiama la Union Jack, la bandiera britannica che ho usato come sfondo, e la lucertola che da noi è sempre presente in ogni sera d'estate mentre in giardino sorseggiamo una buona birra, il geco, che in molte culture è segno di buon auspicio. GOD SAVE THE BEER!!